Archivio storico

Quello che puoi leggere qui sotto è un articolo selezionato tra quelli scritti sul mio blog molti anni fa. Ho pensato di riproporlo per l'attualità dell'argomento oppure per gli spunti di riflessione che può offrire ancora oggi.

giornali e cronaca nera

Giornalismo tra notizia e manipolazione

Se i giornali dovessero raffigurare come uno specchio lo stato di una società, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli.

Quella che segue è la lista di alcuni degli articoli presenti sulla home page del Corriere della Sera al momento di scrivere questo post: 18 maggio, sera.

 

 

Anche i giornali paiono avere comportamenti compulsivi seriali: scelgono un argomento caldo e lo cavalcano per un po’.

E’ stato così per i pitbull che sembravano assalire le persone a ripetizione alcuni anni fa ma che poi devono essersi trasformati in agnellini mansueti.

Abbiamo seguito il bollettino dei decessi per SARS in giro per il mondo; se si verifica un guasto su un aereo leggeremo poi di altri quattro o cinque incidenti non gravi nel resto del mondo (oggi devo prendere l’aereo, speriamo bene).

I suicidi ci sono sempre stati e nei periodi di crisi economica subiscono un’impennata. Si sa. La cronaca nera impera sulle prime pagine ma quando si tirano le somme si scopre che spesso non vi sono scostamenti rilevanti nel numero di delitti perpetrati rispetto ad anni o decenni precedenti.

Oggi vedo questa lista impressionante di articoli sul Corriere della Sera e la rabbia mi sale dentro: quando si scrive tanto di suicidi si offre un quadro della realtà che invoglia altre persone vulnerabili a commettere lo stesso tragico gesto.

Anche questo è dimostrato dalle fredde statistiche.

A chi resiste o legge con sgomento si offre una teoria demagocica e di bassa lega: è colpa della crisi se ci sono tanti gesti folli, politici fate qualcosa.

Se i giornali volessero davvero far qualcosa di utile, potrebbero piegare le loro arti manipolatorie al servizio della società cercando di risollevarne il morale.

Esistono anche le notizie positive, quelle che restituiscono speranza, quelle che a taluni possono infondere la voglia di andare avanti.

Peccato che le notizie buone vendano meno copie della cronaca nera.

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Altre letture

smartphone-dipendenza

Spegni lo smartphone se vuoi essere social

Nell’archivio degli articoli scritti tanti anni fa, questo mi è balzato all’occhio.E’ del 2014. Potrebbe portare la data di oggi e il video proposto è sempre efficace. Mi fa piacere riproporlo. — Look up! Alza la testa dal tuo smartphone. Abbandona il social network. Esci fuori dal guscio ed interagisci con le persone che ti sono intorno. E’ l’appello di Gary Turk, un giovane regista inglese che ha girato un video di grande impatto emotivo sul livello di estraniamento dalla realtà a cui tecnologia ci sta portando. Il suo appello è diventato un fenomeno virale, tanto da essere visto 37 milioni di volte in meno di due settimane. Come dire: il successo mondiale per il suo video arrivato proprio attraverso dai social networks da cui Gary ci invita a fuggire! https://youtu.be/Z7dLU6fk9QY

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